L’ultima direttiva della BCE per tenere a freno la cavalcata dell’inflazione

Decisioni di politica monetaria del Consiglio Direttivo

Il Consiglio direttivo della BCE, composto dai governatori delle banche centrali nazionali della zona euro, è l’organo istituzionale deputato alla definizione delle politiche monetarie. Durante la sua ultima riunione del sedici dicembre il Consiglio ha comunicato che, ai fini di garantire la stabilità dei prezzi, nelle attuali condizioni di tensione economica e sociale e di incontenibile aumento inflazionistico, la flessibilità mostrata dalla BCE rimarrà ancora un elemento cardine per l’adeguata trasmissione dei meccanismi di politica monetaria. La BCE ha, infatti, confermato l’orientamento accomodante nella conduzione della politica monetaria, anche se in generale ha deciso di rivedere il ritmo degli acquisti netti di attività nei prossimi trimestri. Il Consiglio si è dichiarato pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, se necessario e in qualsiasi direzione, per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% nel medio termine.

Pandemic Emergency Purchase Program

Il PEPP è una delle misure non convenzionali di acquisto titoli del settore pubblico e privato da parte della BCE adottata nel marzo 2020 per contrastare i problemi di cattiva trasmissione dei meccanismi di politica monetaria. Secondo quanto concordato in sede di Consiglio, nel primo trimestre del 2022 l’acquisto di attività nell’ambito di questo programma verrà condotto ad un ritmo inferiore fino a giungere, a fine marzo, all’interruzione definitiva. Il reinvestimento del capitale rimborsato sui titoli in scadenza verrà esteso almeno fino al 2024 e in ogni caso la progressiva riduzione del portafoglio a disposizione del PEPP sarà gestita in modo da non compromettere il normale funzionamento delle politiche monetarie.

Programma di acquisto di attività

Nell’ambito del PAA, la BCE si impegna ad acquistare strumenti finanziari pubblici e privati ad un ritmo variabile, che ai fini dell’equilibrato andamento economico dell’area euro può oscillare tra i quindici e gli ottanta miliardi al mese. Per stabilizzare, regolare e riallineare l’inflazione sull’obiettivo di medio termine, il Consiglio, nel quadro del PAA, ha stabilito un ritmo mensile di acquisti pari a quaranta miliardi di euro nel secondo trimestre del 2022 e venti miliardi di euro per il terzo trimestre. Gli acquisti netti termineranno non appena il Consiglio inizierà ad aumentare i tassi di interesse di riferimento della BCE, ma il reinvestimento del capitale rimborsato su questi titoli continuerà per un periodo anche successivo al rialzo dei tassi.Nell’ambito del PAA, la BCE si impegna ad acquistare strumenti finanziari pubblici e privati ad un ritmo variabile, che ai fini dell’equilibrato andamento economico dell’area euro può oscillare tra i quindici e gli ottanta miliardi al mese. Per stabilizzare, regolare e riallineare l’inflazione sull’obiettivo di medio termine, il Consiglio, nel quadro del PAA, ha stabilito un ritmo mensile di acquisti pari a quaranta miliardi di euro nel secondo trimestre del 2022 e venti miliardi di euro per il terzo trimestre. Gli acquisti netti termineranno non appena il Consiglio inizierà ad aumentare i tassi di interesse di riferimento della BCE, ma il reinvestimento del capitale rimborsato su questi titoli continuerà per un periodo anche successivo al rialzo dei tassi.Tasso di interesse di riferimentoIl tasso “refi”, abbreviazione di “refinancing”, è il tasso per le operazioni di rifinanziamento che le banche dei singoli Stati membri devono pagare quando prendono a prestito liquidità dalla BCE. Il “refi” serve per determinare i tassi sul mercato interbancario europeo, come l’Euribor, e per questo costituisce uno strumento di intervento sui valori dei tassi di mercato a cui sono soggetti i privati e le imprese. Secondo quanto previsto dal Consiglio, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale, marginale e sui depositi presso la BCE rimarranno invariati e pari rispettivamente allo 0,00%, 0,25% e -0,50%. Inoltre, finché l’inflazione non convergerà all’obiettivo del 2% prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in maniera durevole fino a tale termine, il Consiglio ritiene che questi tassi di riferimento si mantengano su un livello pari o inferiore a quello attuale. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire le condizioni di finanziamento delle banche e ad assicurare che la scadenza delle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine non intralcino la corretta trasmissione dei meccanismi di politica monetaria, prevedendo anche dei regolari controlli su tale tipologia di operazioni.

Tapering oppure no?

Il tapering consiste nel progressivo rientro di tutti gli strumenti non convenzionali di politica monetaria messi in atto dalla BCE o dalla FeD per far fronte alla situazione di crisi economico-finanziaria. Si tratta di ridurre il ritmo di espansione del bilancio delle banche centrali e decidere se reinvestire i titoli a scadenza o procedere ad una reale contrazione del bilancio. La BCE, secondo quanto riportato dall’ultima riunione del Consiglio, si mostra ancora piuttosto cauta nel mettere in atto un’operazione del genere. L’atteggiamento prediletto è, infatti, quello della flessibilità a seconda dell’evoluzione progressiva della situazione del mercato e dell’economia in generale; solo in questo modo la BCE potrà fornire e modellare le risposte adeguate a sostegno degli Stati membri e al tempo stesso impegnarsi nel riportare l’inflazione ad un valore prossimo a quello di riferimento per il medio termine.

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