EBA e Stress Test sul sistema bancario Europeo

European Banking Authority

L’Autorità bancaria europea è un organo indipendente dell’UE il cui compito è garantire un livello di regolamentazione e vigilanza prudenziale efficace ed uniforme nel sistema bancario europeo. L'EBA fa parte del Sistema europeo di vigilanza finanziaria, SEVIF, che è costituito da tre enti: l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, l'Autorità bancaria europea, l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali. Il sistema comprende inoltre il Comitato europeo per il rischio sistemico che unisce in sé le autorità europee e nazionali di vigilanza.

Il compito primario dell’EBA è realizzare e armonizzare il corpus di norme del settore bancario europeo attraverso l’adozione di norme vincolanti e di orientamenti che possano garantire una regolamentazione univoca e un alto livello di tutela di depositanti e investitori. L’Autorità promuove altresì la convergenza delle pratiche di vigilanza per garantire un’applicazione coerente e paritaria delle norme prudenziali. Sua prerogativa è quella di valutare il rischio e le debolezze insite nel sistema bancario mettendo in atto prove di stress e svolgendo relazioni periodiche di valutazione.

Per garantire l’integrità e la stabilità dei mercati finanziari, l’EBA ha il compito di monitorare e valutare gli sviluppi del mercato, individuando tendenze, potenziali rischi e vulnerabilità.

Come funziona uno stress test

Lo stress test è un esame a cui vengono sottoposte le maggiori banche europee prospettando degli scenari economico-finanziari sfavorevoli per capire quanto i loro asset saranno capaci di resistere all’impatto d’urto. Esso si compone di due parti; nella prima, definita di Asset Quality Review, vengono esaminati gli attivi degli istituti bancari dal punto di vista qualitativo, mentre nella successiva si passa a veri e propri stress test. Questa seconda fase a sua volta si articola in due momenti: la banca viene prima esaminata in uno scenario di base che è una previsione di come si svolgeranno gli eventi in mancanza di shock e poi in uno potenzialmente nefasto. Gli shock considerati cambiano ad ogni ciclo valutativo ma tendenzialmente si riferiscono a fluttuazioni in negativo del PIL nazionale, a una situazione di difficoltà del mercato immobiliare o a un alto tasso di disoccupazione. Terminato il processo valutativo, viene definito lo shortfall, cioè il deficit di capitale, che più sarà elevato più le banche saranno andate male e, una volta stabilito, entro un brevissimo termine gli istituti di credito dovranno redigere un piano di allineamento alle richieste europee da realizzarsi entro un semestre circa. Quando una banca non supera in maniera adeguata gli stress test, le autorità di vigilanza possono intervenire con misure di intensità sempre crescente, come modifiche agli assetti organizzativi, cambiamenti di strategia, incremento di riserve, divieto alla distribuzione dei dividendi o un aumento di capitale. I risultati dell’esercizio sono, inoltre, un input per il processo di revisione e valutazione prudenziale, SREP, finalizzato a promuovere la capacità di tenuta del sistema bancario.

Stress test 2021

Il 30 luglio sono stati pubblicati i risultati dei test condotti sulle 50 principali banche europee, di cui per l’Italia Unicredit, Intesa Sanpaolo, MPS, Banco BPM e Mediobanca, per valutare l’impatto, la resilienza e la solvibilità in caso si verifichino scenari avversi sul settore bancario. Questo esercizio consente alle autorità di vigilanza di appurare se le riserve di capitale accumulate negli anni siano sufficienti per supportare l’economia in periodi di crisi. A seguito del rinvio dell’esercizio 2020 a causa della pandemia di COVID-19, lo stress test di quest’anno ha fornito un contributo molto rilevante per indagare sulla stabilità del sistema bancario europeo profondamente scosso dagli eventi dello scorso anno. Lo scenario di base si è basato sulle proiezioni delle banche centrali nazionali elaborate lo scorso dicembre, mentre lo scenario avverso ipotizza il concretizzarsi dei principali rischi per la stabilità finanziaria identificati dall’European Systemic Risk Board.

Lo scenario descritto riflette sia le attuali preoccupazioni sull’evoluzione della situazione pandemica, sia il consistente calo di fiducia derivato dal prolungamento della contrazione economica mondiale. Gli elementi chiave della narrazione sono così concatenati: il peggioramento delle prospettive economiche a causa della pandemia si riflette in una riduzione dei tassi su titoli privi di rischio a lungo termine. Ciò si traduce in un calo sostenuto del PIL e in un aumento della disoccupazione, generando un rallentamento di tutta la dinamica di crescita economica che a sua volta comporterebbe una rivalutazione delle aspettative degli operatori del mercato e delle attività finanziarie nonché un significativo calo del prezzo degli immobili.

Ma come hanno risposto le banche italiane? Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM e Mediobanca sono state “promosse” a seguito dei test, mentre Monte dei Paschi è risultata la peggiore tra le 50 banche esaminate. In particolare, analizzando le variazioni sul CET1, Common Equity Tier 1 cioè il coefficiente di capitale primario, Mediobanca risulta essere, tra gli istituti italiani, quella a mantenere questo coefficiente prudenziale più alto in caso di shock economici. Pesanti ricadute, invece, si avrebbero sul CET1 di MPS che a fine 2023 scenderebbe a meno 0,10%.

Lo scenario avverso di quest’anno è stato molto più severo avendo un punto di inizio macroeconomico di gran lunga più debole del 2020 a causa della forte recessione che si sta vivendo a livello globale. Complessivamente, secondo quanto affermato dalla BCE commentando i risultati della simulazione, il sistema bancario dell’area euro si è dimostrato pronto ad affrontare uno scenario macroeconomico impegnativo.

Contatti

Mail

info@liucfinclub.com

Social
Social

Dove siamo

Indirizzo

C.so Matteotti 22, Castellanza (VA) 21053