Il mercato M&A italiano oggi e l’Outlook futuro

La differenza tra fusione ed acquisizione

Il termine M&A sta per Mergers & Acquisitions (fusioni e acquisizioni) e racchiude operazioni di finanza straordinaria che hanno lo scopo di modificare l’assetto societario di due o più società. Queste operazioni hanno l’obiettivo di migliorare l’attività delle aziende soggette dell’operazione ed accrescere il loro valore. La strategie in processi di M&A possono essere varie, come ad esempio la diversificazione delle attività di business, l’acquisizione di quote di mercato, l’ampliamento del portafoglio clienti, l’espansione geografica in nuovi mercati, e molto altro ancora. Ma prima di tutto distinguiamo un’operazione di fusione ed una di acquisizione.

La fusione è l’unione di una o più società atte a dare vita ad un’altra azienda di nuova entità. L’obiettivo comune è di creare una nuova realtà unica e più competitiva. D’altro canto, per acquisizione si intende il passaggio di proprietà di una impresa (incorporata) ad un'altra (incorporante). Qual è però la sottile differenza tra fusione e acquisizione? Nel primo caso l’assetto societario non cambia, i soci deterranno lo stesso valore azionario, ma diviso ponderatamente tra le due o più aziende fuse. Mentre nel secondo caso, una attività cede il controllo ad un'altra e l’assetto societario cambia. La società che è stata acquistata vende in tutto o in parte le proprie quote azionarie e queste vengono acquisite dal nuovo assetto societario.

Come si è chiuso il 2021

Il 2021 è stato un anno da record per le transazioni di finanza straordinaria in ambito M&A. Il mercato mondiale si è chiuso con un aumento del +24% di transazioni rispetto al 2020, con un ammontare totale di 62.500 operazioni. Il controvalore di tali operazioni si aggira intorno ai $5.100 mld, inclusi i grandi affari (143) stretti nel 2021 che coprono un valore di $5 mld (+59% del 2020). Questa fermentazione del mercato è stata data dai megatrend come il miglioramento dei processi aziendali e quindi dello sviluppo continuo della supply chain, dell’avanzamento tecnologico e della transizione energetica.

Fonte: Bain & Company

Anche il mercato italiano ha visto un forte rialzo di transazioni nel 2021, registrando 1.165 operazioni per un controvalore di €98 mld. La crescita ha avuto particolare riguardo nei settori TMT, Life Science ed energetico. Il mercato delle telecomunicazioni rispetto agli €8 mld di controvalore delle operazioni M&A del 2020 ha visto una forte crescita raggiungendo i €20 mld nel 2021. Grazie alla sempre crescente richiesta di reti a banda larga ed il boom del traffico delle reti ha dato vita a contratti “bundle” che prevalgono ormai su tutto il mercato. Il settore scientifico ha invece registrato investimenti per €2 mld nel 2021 con la grande attenzione alla crescita della medicina negli anni avvenire. I trend della diagnostica, dell’homecare e del beauty sono in continuo sviluppo ed attraggono sempre più capitali in Italia. Infine, il settore energetico ha superato i €10 mld grazie ad una forte spinta da parte di fondi di Private Equity che ricoprono più di un quarto dell’ammontare totale degli affari. Il tema della sostenibilità nel mercato Oil & Gas attrae sempre più fondi italiani ad investire in società che si preoccupano di sostenibilità ambientale e più in generale di tematiche ESG.

Outlook e primo trimestre 2022

Il primo trimestre del 2022 si è concluso in maniera differente tra il mercato globale ed italiano. Mentre il primo ha continuato la crescita con un aumento del +23% come controvalore (seppur con una diminuzione dei volumi del -19%), il secondo ha visto una frenata consistente degli affari, che dopo un florido 2021, vede i primi mesi del 2022 con un calo del numero di operazioni del -19,8% ed un controvalore del -43,3%. Un dato che contraddice le previsioni stilate nella scorsa annata dalle più grandi società reportistiche. Secondo la nota società di consulenza e revisione KPMG, in un report dedicato al mercato M&A italiano, aveva previsto una grande fermentazione del mercato nel 2022. Questa, considerando le operazioni annunciate nel 2021 ma non ancora finalizzate, evidenziava come fossero presenti $40 mld di operazioni annunciate ancora da concludere. Una tra queste è sicuramente l’OPA lanciata da KKR Infrastructures su TIM, oppure la finalizzazione della cessione di Autostrade per l’Italia da parte di CDP Equity, Blackstone e Macquire, ed infine la cessione di PartnerRe a Covea. Tre operazioni che da sole racchiudono al loro interno un controvalore all’incirca di €28,3 mld.

Conclusioni finali

Insomma, il mercato italiano dopo aver toccato risultati mai visti dalla crisi del 2008 ha visto una frenata nel primo trimestre del 2022, ma ha buone prospettive di crescita. I fondi del PNRR, la transizione digitale e le tematiche ESG sono elementi che possono dare la spinta giusta per riportare nuovamente ad una crescita il mercato M&A italiano

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